Alex Rogan is a small-town teenager with big-time dreams, Dreams of college...of success...of marrying his girlfriend, Maggie. He's just like everyone else, except Alex has a very special talent... that no one on Earth can appreciate. But, tonight, a mysterious stranger has called on Alex. He's come from a galaxy that's under attack by an alien force. And Alex's unique ability is their last hope.
Questo è quanto riporta la locandina di Giochi Stellari originale, così è stato tradotto il titolo in italiano.
Contrariamente a quanto viene facile pensare, non è il primo film ad aver adottato la computer grafica, perché già in TRON nel 1982 questo era stato fatto, ma sicuramente è il primo ad averla adottata nel concetto moderno del termine. Mentre nel film Disney era la realtà ad entrare nel mondo virtuale, qui la CG viene utilizzata proprio per ricostruire oggetti nella "realtà" e c'è da dire che per essere nel 1984 questo lavoro è stato fatto incredibilmente bene.
Alex Rogue è un ragazzo che vive in un trailer court (o trailer park) da qualche parte della California, dal nome non casuale di Starlite Starbrite, cioè un insediamento fatto di roulotte e baracche. Conduce una vita alquanto noiosa tra i vitelloni del posto che scorrazzano nei dintorni nel tentativo di far passare le giornate. Ha una ragazza, Maggie, e il suo sogno è quello di abbandonare tutto per avere un futuro migliore. Tra una manutenzione e l'altra, dà sfogo alla sua frustrazione cimentandosi in un videogioco posizionato proprio fuori il bar del posto, lo Starfighter:
Congratulazioni star fighter, sei stato reclutato dalla lega stellare per difendere la frontiera contro Xur e l'armata di Kodan.
Sei pronto? Preparati alla partenza. Preparati per i bersagli luminosi Starfighter.Praticamente la nostra storia quando eravamo in campeggio con i nostri genitori, che per far passare i pomeriggi stavano incollati al cabinato di turno, nel bar dello stabilimento, a macinare punti. Nel mio caso avevo un Time Pilot, molto meno futuristico.
Purtroppo tutti i tentativi di Alex per lasciare la periferia ed andare a studiare in un vero college sono inutili, al che, proprio in una sera di maggior sconforto, in cui riceve il rifiuto dalla banca per un prestito, succede qualcosa di nuovo: batte il record al suo gioco preferito. La scena dove infrange il record è in pieno stile pubblicitario Atari con gli annoiati vicini anzianotti pronti a fargli da cornice ed a esultare in maniera ridicola.
Molto bene Alex, sei stato arruolato, ma da chi?
Qui fa la sua comparsa Robert Preston nei panni di Centauri, un galoppino spaziale che si è inventato il videogioco per reclutare piloti, ed ora ne ha appena trovato uno. Da notare che il mezzo con cui si presenta è la stessa DeLorean che vedremo un anno dopo in Ritorno al Futuro. Negli anni '80 questa macchina era davvero strafiga pure negli States e se non ci credete pensate che qui se eri fortunato avevi la Ritmo. La DeLorean di Centauri purtroppo è stata brutalizzata nella sua futurizzazione fino a sembrare un monovolume della Renault, comunque è una "starcar", è targata Rylos, va a 303 miglia orarie sulle strade statali(!), vola, quindi è figa.
Alex è dubbioso ma alla fine accetta di seguire Centauri su Rylos, deve essere stato proprio il fato ad aver scelto lui, pensa, dato che il cabinato di Starfighter neanche era destinato alla Terra (interdetta ai contatti da parte della lega stellare per la sua arretratezza) ma a Vega. Dopo questa precisazione mi sono sempre domandato che tipo di cabinati ci potrebbero essere su Vega.
Centauri a questo punto lascia un simuloide al posto del ragazzo, un robot che replica esattamente le sue fattezze e movenze, in modo da non creare allarmismi durante la sua assenza. Il regista gioca un po’ sui modi impacciati del replicante aggiungendo un minimo di humor al film, altrimenti del tutto assente. Ci sarebbe poi da discutere sulla psicologia del replicante totalmente dedito al suo dovere fino al sacrificio senza alcuna esitazione, pure sembrando perfettamente senziente; certo che Asimov non deve averle scritte a caso le sue tre leggi della robotica.
Giunti sulla base Columbus 3 di Rylos, dove risiede la legione Starfighters, Alex prende coscienza di quello che sta per accadere e gli viene offerta l'occasione di far parte di una élite di combattenti che si accingono a respingere la minaccia di Xur (figlio dello stesso consigliere a capo della difesa) a capo dell'armata di Kodan, che si apprestano ai confini, per mezzo di avveniristici caccia spaziali: i Gunstar.
Il ragazzo declina la collaborazione e Centauri lo riporta sulla Terra; nel mentre ci si rivela il titolo del film, L'ultimo starfighter, alla frontiera infatti tutta la legione viene annientata in un solo colpo grazie agli infiltrati di Xur. Questo viene a sapere dai suoi informatori che uno è sopravvissuto ed è attualmente sulla Terra, quindi invia un sicario ad ucciderlo.
Interessante la figura del sicario, un puzzolente mutaforma Zandozan, che non è possibile non associare a un megamix di personaggi di Guerre Stellari compreso il controverso Boba Fett. Fortunatamente il killer è un po’ imbranato e, complice pure la doppia presenza di Alex, questo riesce a sfuggire agli agguati e a tornare su Rylos finalmente convinto di accettare la sua missione.
Appena arrivato apprende che dalla disfatta una nave è stata fortunosamente salvata da un navigatore, Grig, un simpatico rettile umanoide che durante l'attacco stava facendo manutenzione al suo Gunstar e per forza di cose diventerà il copilota di Alex (tra l'altro dotato di photo-frame portatile col quale mostra i componenti della sua famiglia; sono sicuro che i tamarri in sala avranno cominciato a sudare in presenza di tale gadget).
Da questo punto in poi il film decolla da b-movie di riscatto sociale a gioiello tecnologico. Il Gunstar è renderizzato con una computer grafica assolutamente fuori parametro per i canoni di metà anni '80 ed il combattimento contro l'armata Kodan è un piacere per gli occhi. Gli effetti speciali "standard", quali scenografie e costumi, ad essere sinceri sono ben al di sotto di quello a cui ci aveva abituato la trilogia di Guerre Stellari, ma la parte in esterno detta nuove regole per i film di fantascienza a venire.
La battaglia raggiunge la massima espressione di sé quando la Gunstar fa uso della sua arma finale, chiamata platealmente "fiore della morte", praticamente dando fondo a tutte sue riserve di energia questa inizia a ruotare vorticosamente su se stessa lanciando istantaneamente tutto il suo arsenale in un'orgia di luci ed esplosioni.
Come è possibile che siano stati tratti videogiochi da qualsiasi fesseria di film e da questa rarissima ed eccezionale occasione invece non se ne sia fatto nulla? Voci dicono che Atari abbia abbandonato il progetto a causa degli scarsi incassi e che al suo posto abbia prodotto Star Raiders proponendo la stessa meccanica. Vista la politica commerciale suicida di Atari in quegli anni ci posso anche credere, comunque per tutto questo tempo ho continuato a pensare che un tributo ludico questo film avrebbe dovuto averlo per diritto. Solo di recente ho scoperto che effettivamente qualcuno l'ha fatto, amatorialmente ma con un notevole risultato, infatti da questo sito potrete scaricare il gioco per PC di Starfighter come ce lo siamo sognati vent'anni fa: The Last Starfighter